Michele Mei
Purtroppo, la programmazione ad oggetti si occupa solo della struttura del software, come fanno gli oggetti a comunicare tra loro. Con la stessa logica che nella programmazione classica è la chiamata a funzione, o al massimo con le eccezioni, non è forse troppo arido. È con il desiderio di mettere una pezza a questa falla che nasce la programmazione a canale, con lo scopo di interessarsi alla comunicazione e non solo alla struttura. Nasce così un mondo nuovo, fatto di struttura e relazioni. La programmazione a canale propone un nuovo modo di vedere il mondo, quasi filosofico, un modo ci pensare i componenti non solo come strutture ma indagando anche le relazioni con gli altri componenti, la realizzazione di librerie per la programmazione è così la naturale trasposizione sul software di un modo di pensare non solo il software ma tutto quello che ci circonda. Questa tesi si occupa quindi della programmazione a canale, uno strumento giovane che ha già dimostrato elevate potenzialità future, e i cui ambiti di utilizzo paiono pressoché illimitati.