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Una ditta deve gestire e monitorare lo stoccaggio dei rifiuti prodotti dalla sua attività.
I rifiuti vengono mano a mano imballati in casse (che ne contengono una quantità fissata) e stoccati in un magazzino, di capienza limitata a 19 casse. Poiché questi rifiuti sono altamente infiammabili, quando nel magazzino si trovano più di 13 casse la ditta deve, per legge, attuare delle norme di sicurezza per evitare incendi. Quando invece si aggiunge una cassa a magazzino pieno, il magazzino stesso viene svuotato e tutte le casse caricate un camion che le porta alla discarica della città.
L'attività dell'azienda si alterna costantemente fra 2 fasi, sperimentazione e produzione, durante le quali lo stoccaggio avviene in modo diverso: durante la sperimentazione le casse vengono spostate da operai addetti e possono entrare e uscire a seconda delle necessità. Durante la produzione invece lo stoccaggio è totalmente automatizzato e regole interne vietano di reinserire nel ciclo produttivo i rifiuti prodotti.
Lo sviluppo del sistema si basa su un accordo fra l'azienda, la discarica locale e l'ente di gestione dell'elettricità (ENEL): la ditta deve essere in grado di tener traccia dello stato del proprio magazzino, la discarica deve controllare il numero di casse per ottimizzare i propri percorsi di raccolta rifiuti , mentre l'ENEL deve monitorare costantemente l'azienda per sapere quando applicare le norme di restrizione contro gli incendi.
Per fare tutto questo, azienda, ENEL e discarica devono essere dotati di due tipi di display: uno che sia in grado di mostrare il numero di casse, uno lo stato di allarme.